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I caffè letterari di Trieste

Pensate di trovarvi in centro a Trieste agli inizi del secolo scorso; quindi, nemmeno troppo tempo fa se ci pensate. Avete voglia di un caffè, di un tè caldo, chiudete un attimo gli occhi, immaginatevi il centro di Trieste senza le auto di oggi, senza il traffico e i turisti, solo poche persone.



Caffè Tommaseo

Caffè degli Specchi

Tergesteo

il Pirona

l'Antico Caffè San Marco




Vi siete immedesimati nel Triestino del 1900? Bene, ora immaginatevi che entrando nel bar incontriate uno dei vostri scrittori preferiti, cosa fareste?


Calmi, calmi, nonostante ancora oggi scrittori, intellettuali e figure di spicco si possano incontrare nei caffè letterari, è sicuramente più difficile che un tempo, si sa, le figure di spicco di letteratura o cinema si fanno trovare in giro poche volte, sono pochi quelli che se ne fregano di farsi vedere nella folla.


Però, non è rarissimo poter incontrare intellettuali e figure di spicco, un esempio è Claudio Magris, che proprio ai caffè letterari di Trieste ha dedicato parole speciali:


il caffè è il luogo in cui si può stare contemporaneamente da soli e fra la gente



Vi voglio indicare qui i caffè letterari che sono stati frequentati in passato e che ancora oggi vedono alcuni intellettuali prendere un caffè o una bibita calda.


Caffè Tommaseo


Si tratta del più antico, nato nel 1830, in realtà il palazzo fu costruito nel 1824, e nel 1830 Tommaso Marcato aprì in questo edificio il caffè che conosciamo oggi.

La caffetteria divenne un luogo d'incontro popolare per commercianti, artisti e altri intellettuali. Qui venivano organizzati anche concerti e mostre d’arte, e nel 1848 il locale fu ribattezzato Caffè Tommaseo, in onore dello scrittore Niccolò Tommaseo.

In questo periodo, questa caffetteria divenne un punto d'incontro per il Risorgimento italiano e una targa commemorativa ce lo ricorda:


Da questo Caffè Tommaseo, nel 1848, centro del movimento nazionale, si diffuse la fiamma degli entusiasmi per la libertà italiana



Si ma chi potevamo incontrare nel 1900? Tra i clienti più noti si ricordano: Pasquale Besenghi degli Ughi, Domenico Rossetti, Pietro Kandler, Henry Beyle (Stendhal), Virgilio Giotti, Giani Stuparich, Pier Antonio Quarantotti Gambini e Umberto Saba. Italo Svevo scrisse in questo locale alcune opere, mentre Claudio Magris ha scritto qui la sua opera più famosa, Danubio.


Caffè degli Specchi


Si trova nel cuore della città, in piazza Unità, è l'unico rimasto tra i quattro caffè di quella che un tempo si chiamava Piazza Grande.

Nell'Ottocento fu ritrovo degli irredentisti e durante il secondo dopoguerra divenne quartier generale della Marina britannica.

È chiamato così perché dai tempi della sua apertura, era tradizione incidere gli avvenimenti storici più importanti su specchi o lastre di vetro.


Tergesteo


Citato nel canzoniere di Saba, era inizialmente uno dei centri dell'attività finanziaria triestina, pensate che Italo Svevo lavorerà nella filiale della Unionbank al primo piano del palazzo e qui ambienterà parte de La coscienza di Zeno.


il Pirona


Qui, invece, si dice Joyce riflettesse a lungo in previsione del suo Ulisse. Ma non solo, qui si sono dilettati nella scrittura tanti altri autori italiani e stranieri, tra cui lo stesso Saba.


l'Antico Caffè San Marco


Uno dei principali punti di incontro dei più grandi intellettuali e scrittori triestini.


Perché è bello entrare a prendere un caffè in questi posti? Perché questi caffè letterari riescono, in maniera sorprendente, a raccontare storie antiche che parlano di cultura, invasioni, letteratura, libertà e al tempo stesso essere moderni e inseriti perfettamente nel contesto cittadino.


Date un occhio alla mappa qui sotto, dove in viola potete trovare i caffè letterari sopra citati ;)





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