| ⭐⭐⭐⭐ Classificazione: 4 su 5. L'inferno su Roma Autore: Alberto Angela Editore: HarperCollins Italia Genere: Storia Anno edizione: 2022 Pagine: 431 Note: Secondo volume della Trilogia di Nerone. Consigliato a chi apprezza la storia, a chi vuole imparare divertendosi, seguendo le avventure di personaggi ipotetici che hanno camminato le strade di Roma nei giorni che hanno preceduto l'incendio più grande di Roma. |
Se il primo volume della trilogia di Nerone, L'ultimo giorno di Roma, si fermava appena prima dell'innesco dell'incendio, nella notte del 18 luglio 64 d.C., il secondo libro è un racconto appassionato in presa diretta di quanto avviene nei nove giorni che hanno distrutto Roma e le certezze della sua popolazione.
L'incendio di Roma del 64 d.C. è uno degli eventi più noti della storia dell'antica Roma. Questo incendio ha avuto luogo sotto il governo dell'imperatore Nerone e ha avuto un impatto significativo sulla città. La storia di questo incendio è stata tramandata principalmente attraverso le opere di storici romani come Tacito e Svetonio.
L'incendio ebbe inizio il 18 luglio del 64 d.C. a Roma e si sviluppò rapidamente, distruggendo una parte significativa della città. Le cause esatte dell'incendio rimangono oggetto di dibattito. Secondo alcune fonti storiche, Nerone stesso potrebbe aver avuto un ruolo nella sua origine. Secondo la narrazione di Tacito, l'imperatore avrebbe suonato il liro e cantato canzoni durante l'incendio, suscitando accuse di aver causato l'incendio o, almeno, di averlo sfruttato per i propri fini.
L'incendio si è prolungato per diversi giorni, e in questo romanzo vengono narrati uno dopo l'altro i sette giorni dell'inferno sulla terra, distruggendo molti edifici storici e monumenti, tra cui il famoso Circo Massimo e parti del Palatino. L'imperatore Nerone cercò di fornire rifugio ai senzatetto e di finanziare la ricostruzione della città. Tuttavia, la devastazione era così ampia che Roma non tornò mai alla sua antica grandezza, e gran parte della città doveva essere ricostruita.
In questo romanzo seguiamo ancora i due vigiles, Vindex e Saturninus, e a loro si unirà un pretoriano, Primus, ma questa volta attraversare Roma è rischiosissimo, perché l'innesco dell'incendio al Circo Massimo si trasforma presto in un mostro di fuoco (spesso nel testo viene chiamato "belva"), mai visto prima, ulteriormente alimentato dal vento che fa avanzare le fiamme a velocità sorprendente, anche per via delle tantissime costruzioni di legno.
L'incendio di Roma del 64 d.C. ebbe importanti conseguenze politiche e sociali. Molti cittadini romani erano convinti che Nerone fosse coinvolto nell'incendio, alimentando il malcontento nei suoi confronti. In risposta a questa crescente insoddisfazione, Nerone cercò di incolpare i cristiani per l'incendio, scatenando persecuzioni contro questa comunità religiosa.
In sintesi, l'incendio di Roma del 64 d.C. fu un evento di vasta portata che ebbe conseguenze significative per la storia di Roma. Sebbene le cause esatte dell'incendio rimangano in disputa, è innegabile che abbia lasciato un segno duraturo sulla città e sulla memoria collettiva dell'antica Roma.
Il panico serpeggia tra la gente e, se tanti fuggono, altri vogliono restare per salvare i propri averi e controllare che la propria casa non venga derubata. Sono necessari atti di coraggio, forza, energia e perseveranza sovrumani per riuscire a salvare più persone possibili per nove lunghissime giornate, e Alberto Angela dà anche voce ai deboli, cerca di rendere giustizia a tante vite che si sono sacrificate per salvare gli altri. Sono molti infatti gli episodi che vedono protagonisti non solo i vigiles, ma anche altri anonimi cittadini romani, e che ci aiutano a immaginare lo sconvolgimento di quelle giornate. Il tutto culmina, come sappiamo, con la distruzione della Roma pre-incendio, che risulta quindi invisibile al giorno d'oggi. Insomma, l'incendio ha rappresentato un colossale spartiacque, nonché una terribile tragedia umana.
Alberto Angela sappiamo tutti che è uno storico e divulgatore italiano noto per i suoi libri e programmi televisivi che esplorano la storia antica e le civiltà passate.
Anche se lo stile è scorrevole e il pathos è forte quanto quello di un romanzo, Alberto Angela, per la sua ricerca, si è avvalso di molteplici fonti: oltre a consultare gli scritti dell'antichità, ha contattato storici, tecnici, vigili del fuoco e ingegneri, meteorologi, per cercare di ricostruire il più fedelmente possibile le circostanze in cui l'incendio è avvenuto e le dinamiche di spegnimento delle fiamme in quei giorni concitati.
L'autore ha dichiarato in un'intervista che la sensazione, è quella di «arrivare su un pianeta lontano su cui non si è mai fatta un'indagine»: molto si è detto di Nerone, poco sull'incendio del 64. Semmai gli storici antichi hanno gettato i loro strali acuminati contro la figura dell'imperatore, addossandogli la colpa, ma da tempo ormai sembra impossibile che Nerone sia stato il responsabile dell'incendio, e Alberto Angela nel libro ci offre argomentazioni convincenti in merito.
La figura di Nerone durante l'incendio di Roma del 64 d.C. è avvolta da controversie e dibattiti nella storia romana. Nerone fu l'imperatore romano all'epoca dell'incendio e la sua condotta durante la catastrofe è stata oggetto di molte critiche e accuse.
Nerone, nel momento in cui l'incendio iniziò, era a Anzio, una località costiera non lontano da Roma. La notizia dell'incendio raggiunse l'imperatore e, secondo alcune fonti storiche, sembrava inizialmente preoccupato per la sicurezza dei cittadini romani. Tuttavia, secondo lo storico Tacito, Nerone tornò a Roma e, invece di guidare i soccorsi o organizzare un intervento efficace contro le fiamme, sembrò interessato principalmente a osservare l'incendio dalla Torre di Mecenate, una delle colline di Roma. Questo comportamento gli attirò pesanti critiche.
Inoltre, circolavano voci che suggerivano che Nerone avesse dato il via all'incendio o che ne avesse approfittato per liberare spazio per la costruzione del suo nuovo palazzo, noto come il "Domus Aurea." Queste accuse non sono mai state provate in modo definitivo e molte fonti storiche antiche suggeriscono che Nerone avrebbe cercato di aiutare i senzatetto e avrebbe finanziato la ricostruzione di alcune aree della città.
Nonostante questi tentativi, l'immagine di Nerone in relazione all'incendio di Roma rimase compromessa. La sua condotta durante e dopo l'incendio contribuì a intensificare il malcontento tra la popolazione e la classe politica romana. Inoltre, fu accusato di usare gli incendi come pretesto per perseguitare i cristiani, che furono soggetti a gravi persecuzioni sotto il suo governo.
Pare comunque che la tragedia sia avvenuta per caso, e d'altra parte i settemila vigili di Roma erano consapevoli degli enormi rischi che comportava vivere in una città costruita in legno, illuminata da lanterne e torce, attraversata da strade anguste, dove una insula era addossata all'altra.
Il terzo volume, pubblicato quest'anno, parla invece nel dettaglio, della controversa figura di Nerone.
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