Valutazione: ⭐⭐⭐
Tempo di Lettura: 1 giorno
Stile: Thriller/Giallo
Consigliato: a chi ama i gialli molto leggeri e non troppo intricati
Lo sapevi che Poirot a Styles Court nasce per una fortunata scommessa, essendo stata l’autrice sfidata dalla sorella maggiore a scrivere un libro giallo che fosse pubblicabile?
Il romanzo si apre a Styles Court, nell’Essex, durante la Prima Guerra Mondiale. Gli eventi bellici restano sommessamente sullo sfondo, accennati da riferimenti di Hastings, sommersi nella quieta bellezza del paesaggio. Nonostante questo, frequenti sono i riferimenti di Poirot al fronte occidentale della I Guerra Mondiale, in Francia e Belgio; questo perché la vita dell’investigatore è scombussolata proprio da questi eventi ed egli è dovuto emigrare in Inghilterra. Il Belgio viene infatti invaso dalla Germania nel 1914, e lì hanno luogo alcuni dei più terribili combattimenti del conflitto mondiale.
Emily Cavendish ha ereditato la proprietà dal defunto marito e si è recentemente risposata con un uomo vent’anni più giovane di lei, Alfred Inglethorp.
A Styles Court vivono anche i due figli del primo matrimonio, Lawrence e John. Quest’ultimo è sposato con Mary ed erediterà il maniero alla morte di Emily, secondo le volontà espresse dal padre. Ma la matrigna è intenzionata a cambiare il proprio testamento a favore di Alfred.
Il Colonnello Hastings è ospite di John, in convalescenza per una ferita riportata al fronte.
Abbiamo quindi tutti i potenziali sospetti del crimine che a breve si paleserà davanti ai nostri occhi. In questo momento queste persone vengono presentate ad Hastings, ma anche al lettore che si trova così in una posizione di vantaggio nell’indagine, perché, apprestandosi a leggere una detective story, sa già che si verificherà un omicidio.
Una mattina Emily Cavendish viene trovata morta nel proprio letto per avvelenamento da stricnina. Ad indagare sarà chiamato l’Ispettore Japp di Scotland Yard, ma Hastings chiederà anche l’intervento di un suo amico, Hercules Poirot, un ex membro della polizia belga, che soggiorna nel vicino villaggio di Styles St. Mary.
E qui abbiamo il primo intervento di Poirot nei romanzi di Agatha Christie! Poirot fa la sua prima apparizione in questo romanzo e ci viene presentato così:
“Poirot era un ometto dall’aspetto straordinario. Non arrivava al metro e sessantacinque ma aveva un portamento molto fiero. Aveva la testa a forma di uovo, e la teneva sempre inclinata di lato. I baffetti erano rigidi e militareschi. La sua accuratezza nel vestire era quasi incredibile. Credo che un granello di polvere gli avrebbe dato più fastidio di una ferita d’arma da fuoco. Eppure quell’eccentrico elegantone di piccola taglia che, mi dispiacque notare, adesso zoppicava, era stato a suo tempo uno dei più famosi funzionari della polizia belga. Come investigatore, il suo fiuto era stato straordinario, e aveva all’attivo numerosi successi, essendo riuscito a risolvere i casi più complicati.”
L’autrice voleva creare un personaggio simile a Holmes, per le sue capacità deduttive, ma con un aspetto e le caratteristiche fisiche completamente opposte così da poterlo distinguere.
Poirot ricostruisce gli eventi immediatamente precedenti la morte. Scopre così che il giorno prima dell’evento, Emily è stata sentita a litigare con un uomo, forse il marito Alfred o il figliastro John.
Dopo la discussione, la donna è apparsa a tutti molto sconfortata e sembra aver fatto un nuovo testamento, che però nessuno riesce a trovare. E…per sorpresa di tutti (SPOILER) è stato bruciato?
La donna ha mangiato poco a cena e si è ritirata presto nella sua stanza, portando con sé la cassetta dei documenti, si è addirittura privata della cioccolata calda che spesso beveva a metà della notte.
Il marito Alfred, che risulta antipatico a tutti, soprattutto alla dama di compagnia Evelyn Howard, quella notte è rimasto a dormire al villaggio. Poirot sospetta di questa cosa, e indaga molto su ciò, questo mi fa pensare subito che non sia il marito il colpevole! 😉
Nessuno riesce a capire come sia stata somministrata la stricnina, che è quasi tanto velenosa quanto amara.
Ma vediamo la cerchia dei sospettati del detective:
Il primo sospettato è Alfred: è il maggiore beneficiario della morte della moglie, ha acquistato del veleno nella farmacia locale e non vuole fornire un alibi per la notte dell’omicidio. Ma quando l’Ispettore Japp sta per arrestarlo, Poirot interviene dimostrando come l’uomo non abbia potuto somministrare la stricnina.
I sospetti cadono allora su John e l’uomo viene arrestato: non essendo stato trovato il nuovo testamento, sarà lui ad ereditare tutte le sostanze della morta e ci sono indizi che dimostrano che potrebbe essersi procurato il veleno.
A questo punto Poirot interviene ancora per salvare un innocente, chiarisce il mistero e consegna il colpevole alla giustizia.
Ma quindi chi è stato?
Sta a voi leggere e scoprirlo!
COMMENTO
Il romanzo si presenta come un classico giallo di Agatha Christie. I personaggi sono coloriti e la lettura scorre facilmente.
Un personaggio molto affascinante è quello di Mary Cavendish, la moglie di John. Natura indomita, ma costantemente controllata, il suo aspetto, di cui gli occhi sono l’elemento catalizzatore, colpisce Hastings dalla sua prima apparizione sulla porta del maniero. Come per il Capitano, la donna rimarrà indimenticabile anche per il lettore.
Quello che mi è particolarmente piaciuto del romanzo è il maniero di Styles Court, un paesaggio verdeggiante e quieto della campagna dell’Essex. È l’ambientazione che ritroveremo in “Sipario”, l’ultima opera in cui la scrittrice mette in scena Hercules Poirot.
Questo sfondo idilliaco cela orribili tradimenti; Hastings stesso, fin dal suo arrivo, percepisce un’atmosfera carica di sospetto.
Il delitto si consuma in un ambiente chiuso, fa pensare alle serate a tema omicidio misterioso che si organizzano tra amici, purtroppo però in questo caso il morto c’è davvero!
Lo spazio più ampio del maniero sembra quasi essere isolato dal resto del mondo.
La cosa sorprendente dell’autrice è come lei inserisca scene descrittive che accelerano la lettura e i dialoghi rallentano la stessa perché sono ricchi di indizi che vanno colti.
La narrazione è in prima persona: quindi il narratore è interno e coincide con il personaggio di Hastings. I fatti sono perciò descritti attraverso il filtro della sua valutazione soggettiva e non c’è una situazione di vantaggio rispetto al lettore nelle indagini.
Centrale è il tema della giustizia; perché la Christie comincia ad interrogarsi sugli errori commessi nei tribunali. Non raggiunge ancora le sconvolgenti conclusioni dei romanzi più maturi come “Assassinio sull’Orient Express” o “Poirot sul Nilo” in cui una sorta di nemesi divina ripristina la giustizia che gli uomini ha mal gestito.
Pur rappresentando l’esordio letterario di Agatha Christie, la trama di “Poirot a Styles Court” è molto ben costruita ed ha niente da invidiare ai romanzi più celebri. Ci sono, in tutto il romanzo, indizi sparsi per poter aiutare e depistare il lettore al tempo stesso.
ATTENZIONE ⚠️
L’idea di concentrare tutto il principio attivo di un medicinale in un’unica somministrazione oltre che ingegnosa è anche verosimile. Alcuni anni dopo la pubblicazione del romanzo, un atto criminoso venne realizzato proprio con questo sistema…. Lavorando come volontaria al dispensario dell’ospedale di Torquay, la Christie possedeva ampie conoscenze in fatto di veleni e confesserà nell’“Autobiografia” di esserne profondamente affascinata.
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