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Un Thriller Psicologico _ Dieci piccoli indiani

Recensione ⭐⭐⭐⭐⭐

Pagine: 236

Tempo di lettura: 3 giorni

Consigliato: non solo a chi ama i gialli, è un romanzo che coinvolge qualsiasi tipo di lettore.



Una casa misteriosa su un'isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai conosciute prima, tutte accomunate da un inquietante passato, riunite sotto lo stesso tetto da una serie inspiegabile di inviti. Un'assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo in maniera implacabile, come in un incubo dal quale è impossibile sfuggire, una serie spaventosa di omicidi. Un romanzo originalissimo, nel quale ciascuno dei protagonisti ricopre, contemporaneamente, il ruolo di investigatore, sospetto e probabile vittima.


Ho deciso di dare una possibilità ai romanzi di Agatha Christie, avrete visto la mia recensione recente di un altro suo romanzo, e devo dire che mi sta piacendo molto come scrive.


Dieci Piccoli Indiani, è un giallo perfettamente riuscito, è un’opera che osserva da vicino la psicologia umana in situazioni di stress estremo e questa è una cosa che trovo molto affascinante. L'autrice è riuscita a unire la psicologia al genere giallo/thriller e perché no, c'è dentro anche un po' di orrore.


Dieci persone si trovano costrette su una piccolissima isola, a convivere nella stessa casa. Da solo questo è già un esperimento sociale che avrebbe potuto Dar vita a un romanzo, senza aggiungere la tessitura horror, lo fece Jean Paul Sartre se ci pensate, ambientando una scena simile in un inferno nel romanzo "l'enfer c'est les autres".


Ma tornando a noi, in ogni camera da letto è presente la filastrocca dei dieci indiani e nella sala da pranzo, sul tavolo, ci sono dieci statuine che iniziano a sparire ogni qualvolta qualcuno muore, andando quindi a rappresentare i dieci ospiti della villa, e anche aumentando così lo stress generale.


Questo espediente rende concreta la perdita di qualcuno e permette ai personaggi di rivedersi in quelle statuine, acuendo il terrore e l'ansia di poter essere il prossimo.


Vediamo però i personaggi:


Judas Wargrave (il giudice): Un giudice ritiratosi, convocato sull'isola per un'apparente vacanza.


Vera Claythorne (l'insegnante): Un'ex insegnante di nuoto che è stata coinvolta in un tragico incidente con un bambino.


Philip Lombard (il capitano): Un avventuriero militare con un passato oscuro.


Emily Brent: Una donna rigida e religiosa con un segreto oscuro nella sua vita.


Dr. Armstrong (il medico): Un medico che è stato coinvolto in un caso di negligenza medica.


Anthony Marston: Un giovane playboy senza preoccupazioni.


Mr. Blore: Un ex detective privato con una nuova identità.


General Macarthur: Un anziano generale dell'esercito britannico.


Mr. Rogers e Mrs. Rogers: La coppia di domestici che gestisce l'isola.


U.N. Owen (nessuno): Il misterioso ospite che sembra essere assente ma è presente in modo invisibile.


La prima sera, quando tutti sono riuniti nella sala viene azionato un disco in cui sono registrate date e nomi delle persone che i presenti hanno ucciso, rendendoli tutti possibili sospettati del primo omicidio che verrà commesso.


Ognuno ha un passato da nascondere, e non ammetteranno la loro colpa se non trovandosi di fronte alla propria morte.


I personaggi iniziano a conoscersi, presentandosi di fronte agli altri e negando categoricamente l’omicidio del quale sono accusati.


Dopo un po' scoprono che sono gli unici abitanti dell' isola, e questo porterà a ulteriore angoscia soprattutto andando avanti con gli omicidi.


Osservare l’evoluzione psicologica dei personaggi è molto interessante. All’inizio si salvano le apparenze, e tutti gli invitati della villa mantengono il sangue freddo e lo spirito critico. Ma ad ogni nuova morte la tensione aumenta fino a che gli uomini, come afferma la stessa autrice, si trasformano in bestie come fossero in uno zoo. Nessuno si fida più di nessuno, mentre ognuno è logorato dai propri peccati e l’isteria si impadronisce dei superstiti.


Con il progredire della storia, la tensione e la diffidenza tra i personaggi aumentano, alimentate dal timore che chiunque tra di loro potrebbe essere l'assassino.


La filastrocca che accompagna le morti contribuisce anche a creare un senso di ansia e paranoia, poiché i personaggi iniziano a rendersi conto che c'è un disegno predeterminato dietro le loro morti. La mancanza di una figura chiara di U.N. Owen (nessuno) e la percezione di essere osservati contribuiscono ulteriormente a un clima di paura e paranoia tra i personaggi.


La psicologia dei personaggi è influenzata dalla costante minaccia di morte imminente e dalla difficoltà nel capire chi tra loro è l'assassino. Questo elemento di paranoia aggiunge suspense e intensità alla trama, caratterizzando il romanzo come un eccellente esempio di thriller psicologico.


Lo stile della Christie è semplice e pulito, non si perde in virtuosismi e crea l’atmosfera in poche frasi. La tensione pervade chi legge e mi è stato impossibile allontanarmi dal libro finché non ho letto l’ultima pagina.


La scrittrice utilizza abilmente la suspense e il mistero. La progressione delle morti seguendo la filastrocca aggiunge un elemento di prevedibilità, ma Christie riesce comunque a sorprendere il lettore con rivelazioni inaspettate.


Questo romanzo, che continua ad essere ripubblicato a distanza di quasi 70 anni dalla prima edizione, è uno dei gialli più venduti al mondo, che continua ad affascinare persone di ogni età con la sua trama coinvolgente e ricca di mistero fino alla fine.


L'autrice è inoltre, come sempre nei suoi romanzi, molto attenta ai particolari, non dimentica alcun dettaglio e riesce quindi ad "accompagnare" il lettore fino al termine del romanzo chiarendo tutti i punti oscuri e fornendogli man mano le informazioni che servono a scoprire chi è l'autore dei crimini, senza però svelare il mistero, se non quando lo reputa il momento adatto.


Tutti i protagonisti sono splendidamente tratteggiati, descritti con le loro passioni, paure e sentimenti, risulta quindi facile seguirne i pensieri, parteggiare per l'uno o per l'altra, provare un brivido di paura ogni volta che un nuovo omicidio fa salire la tensione.


Parliamo del finale?


Se non volete spoilerare la lettura del romanzo saltate questa parte passando direttamente alla conclusione.


La rivelazione cruciale è che U.N. Owen (nessuno) rappresenta "Unknown" (sconosciuto), e quindi l'assassino è un personaggio mai apparso fisicamente nella storia. In realtà, c'è stata una sorta di suicidio collettivo, dove ognuno dei dieci personaggi è stato vittima della propria colpa passata o della manipolazione degli altri.


La voce accusatoria proveniente da un grammofono rivela i dettagli dei crimini commessi da ciascun personaggio. In ultima analisi, il giudice Wargrave emerge come l'architetto dietro l'intero piano. Egli aveva finto la propria morte all'inizio del romanzo per poter osservare gli altri e orchestrare la serie di omicidi che sembravano seguire la filastrocca.


Il giudice Wargrave, animato dalla sua convinzione nell'applicare la giustizia e punire coloro che non sono stati condannati legalmente per i loro crimini, si sottopone a un finto omicidio per convincere gli altri della sua morte. Il suo piano si conclude con un finto suicidio, presentando una drammatica resa dei conti sulla giustizia e sul peccato.


Il finale è un colpo di scena sorprendente e sottolinea la maestria di Agatha Christie nel creare trame complesse e imprevedibili nei suoi romanzi gialli.


Conclusioni

Il romanzo merita 5 stelle! È un capolavoro da inizio a fine, non essendo il solito romanzo dove compaiono detective che tentano di sbrogliare i misteri, rende tutto più accattivante e coinvolgente!



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